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festival immateriale 2017 lampugnani

BANNIO ANZINO- 01-07-2017 - Terzo festival dell’Immateriale

questo fine settimana, ormai un appuntamento irrinunciabile per conoscere ed approfondire tradizioni e folklore, non solo locale, organizzato dall’associazione “Musei d’Ossola” a Bannio Anzino, realizzato con il contributo della Fondazione comunitaria del VCO ed il patrocinio di Slow Food. Come di consueto ad aprire il momento culturale è stata la cena-incontro, quest'anno con Ivano Pollini e Paola Caretti dal titolo “Rivisitare la tradizione a tavola”, presso il ristorante “Passo Baranca”. Il festival è entrato nel vivo con il convegno, intitolato “Fare e rifare cultura: riflessioni sulle proposte e reinvenzione delle tradizioni” realizzato in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale e l’Università di Torino, svoltosi presso la sala dell’ex Comunità Montana, in frazione Pontegrande. A moderare la giornata, oltre a Paolo Lampugnani anche il funzionario regionale Diego Mondo, con la presenza dell’assessore del comune di Bannio Anzino, Flavia Bianchi. Purtroppo l’impossibilità di partecipare, a causa di problemi personali, di uno dei più importanti antropologi piemontesi, Gian Luigi Bravo, non ha comunque tolto efficacia all’appuntamento che ha saputo sviscerare tradizioni più o meno autentiche dimostrando come la cultura popolare immateriale sia forte complemento a quella materiale dove il fare e rifare cultura, reinventare le tradizioni diventano il giusto strumento per non far morire una comunità ed anzi, potenzialmente, rendere nuove opportunità alla stessa, anche in campo economico. Tra i relatori della giornata si è spaziato dalla professoressa Laura Bonato e la questua delle uova di Casal Cermelli, nell’alessandrino, a due interventi locali tenuti da Silvano Ragozza, sul tema della Carcavegia di Premosello Chiovenda e Pier Franco Midali che si è soffermato sulle feste patronali in Valle Antrona. La seconda parte dell'intensa mattinata ha visto il professor Gianpaolo Fassino che ha trattato come la tradizione può diventare valore aggiunto per una bevanda come il Vermouth ed il professor Davide Porporato che ha affrontato come il Cappone di Moroso sia uno dei primi casi di recupero di ciclo produttivo tradizionale divenuto economicamente sostenibile. Nel pomeriggio animazione per i bambini e alle ore 21.00 il concerto del gruppo “Birkin Tree” chiuderà la manifestazione.

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Samuel Piana