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BOGNANCO- 16-08-2017- Non è bastata la Chiesa

di San Lorenzo, ma neanche la piazza antistante, per contenere tutti i presenti, ed il loro dolore, al funerale di Camilla Valentini ed Alessio Spadazzi. Il mesto rito funebre è stato officiato dal vicario vescovile e parroco don Vincenzo Barone insieme ad altri confratelli, presenti alla cerimonia anche molti sindaci dell'Ossola. Struggenti i ricordi dei due giovani fatti dagli amici ed amiche, disperati per la tragedia, che si sono stretti alle due inconsolabili famiglie, ai genitori, e del fratello di Camilla, Alberto: “Quella sera la gente era in festa- ha detto- poi è arrivato il messaggio che non ti trovavano, la voce si è subito sparsa per la valle. Ho stretto i miei genitori, poi è arrivato un carabiniere, io speravo fosse mia sorella, invece è stato un urlo di dolore. Mi sono sentito come non mai. Ora ho perso quelle mani che mi aiutavano, quelle spalle che mi hanno sempre sostenuto. Avevi solo 17 anni ma eri una ragazza forte e decisa, e al contempo sensibile. Io vivrò solo per te e per la musica. La vita ha alti e bassi, come la musica, ma questa nota è troppo bassa. Ora un ultimo favore, veglia su di noi e portami nel cuore”. “Vorrei accostarmi al vostro dolore con tutta la tenerezza che meritate ed il garbo di cui sono capace- così don Barone ai genitori e famigliari di Camilla ed Alessio- avete l'abbraccio di tutta la comunità di Bognanco e di Domo, per il groviglio di sentimenti che ci sono nel cuore ho fatto fatica a trovare le parole giuste per questo momento. Oggi qui regna il silenzio, interrotto solo dal pianto, non abbiamo parole, non ne abbiamo più. Solo lacrime, ma tante. Tu Signore ci vieni incontro, ci vedi, sei preso da grande compassione e ti commuovi anche tu dal profondo del tuo cuore, non ti metti a curiosare sui motivi della morte dei due. A noi ordini “non piangete”. Come puoi ordinare di non piangere Signore se stai piangendo anche tu? A noi Signore ci consola vedere che soffri con noi, perché anche tu davanti alla sofferenza non puoi trattenere le lacrime. Alessio, Camilla, non è la tomba il vostro posto ma il paradiso. La morte produce un cadavere, ma non ci uccide. Dite ai vostri genitori, amici e compagni che li aspettate tutti in paradiso. Ci vediamo lì, preparate un posto anche per noi”. All'uscita dalla chiesa le note struggenti di 'Sally', poi il ricordo dei due ragazzi fatto da Gianluca Santopolo, e di Tiziano Tanzarella, infine il mesto corteo è proseguito sino al vicino cimitero. Al termine della cerimonia ai presenti è stato distribuito del sale, come da tradizione che vuole che usandolo poi in cucina ci si ricordi dei due defunti. Camilla ha lasciato la mamma Cinzia, il padre Mauro, il fratello Alberto, i nonni Gina, Pasquale e Renzo, le zie Donatella con Mauro, Silvana con Pippo, Elisa ed Alessandro. Alessio ha lasciato la mamma Rita, il papà Elio, la sorella Valentina con Fabio, i due nonni Giuseppe. E tantissimi amici che non li scorderanno mai.

 

 

 

 

Ecco il testo dell'omelia letta da don Vincenzo Barone durante il funerale:

Vorrei accostarmi al vostro dolore, carissimi papà Elio e papà Mauro e mamma Cinzia e mamma Rita, carissimi Alberto e Valentina, e vorrei farlo con tutta la tenerezza che voi meritate e con il garbo di cui sono capace. 

Chi vi parla, vive con voi il dolore lacerante che vi brucia in cuore, ma permettetemi di venire a voi con un forte l’abbraccio ma è anche l’abbraccio di tutta la comunità di Bognanco. 

Vi confesso che, per il groviglio dei sentimenti che mi si arruffano in cuore, ho fatto fatica a trovare le parole più giuste per questo momento. 

I sentimenti che accomunano la nostra presenza in questo momento, se li leggiamo nella loro dimensione terrena, li possiamo certamente ritrovare nella Parola di Dio. 

“Si fece buio su tutta la terra”. 

E’ il buio dei nostri pensieri e dei nostri cuori 

quando siamo chiamati a vivere prove come questa. 

L’improvvisa morte di Alessio e Camilla. 

Signore, siamo tanti in questa Chiesa a dirti grazie per averci dato la gioia di conoscere Alessio e Camilla il loro sorriso, la loro gioia. 

Ma Signore non è proprio semplice, dirti grazie! 

Si ripropone oggi la vicenda che abbiamo sentito raccontare nel Vangelo: 

Anche noi come gli abitanti della cittadina di Nain stiamo portando alla tomba due giovani e ci stiamo stringendo intorno al dolore di mamma Rita e mamma Cinzia e di papà Elio e di papà Mauro, e dei fratelli Alberto e Valentina. 

Oggi qui a Bognanco, come duemila anni fa a Nain regna il silenzio, interrotto solo dal pianto. 

Non abbiamo parole, non ne abbiamo più, non ne abbiamo mai avute. 

Abbiamo solo lacrime, tante... ma forse anche quelle in esaurimento. 

E tu, Signore, ci vieni incontro, vicino alla porta di questo stupendo paese. 

Ci vieni incontro, ci vedi, capisci subito qual è la situazione e sei preso da grande compassione per noi, ti commuovi nel profondo. 

Non ti metti a chiedere: «cos’è successo?»: è evidente! 

Non ti metti, Signore, a curiosare sui motivi della morte di Alessio e Camilla. 

La domanda “perché?” è talmente profonda che continua ad urlare dentro il tuo cuore, come dentro il nostro cuore, 

La domanda “perché?” la tieni dentro di te nel tuo cuore di Padre! 

Ti avvicini.
E anche a noi ordini: “Non piangete!». Non piangete? 

Ma stai scherzando Signore? 

È l’unica cosa che riusciamo a fare, adesso! È l’unica cosa... non c’è rimasto altro! Come puoi ordinarci di non piangere? 

Signore... Ma stai piangendo anche tu, neanche tu Signore riesci a trattenere l’emozione, che sei Dio e dici a noi di non piangere? 

È proprio difficile capirti, Signore! 

Eppure dobbiamo dirti, Signore, che ci piaci proprio quando ti metti a piangere con noi. 

Sei dei nostri. 

Signore hai un cuore grande, immenso! 

Sei Padre e non lasci solo nessuno dei tuoi Figli 

Sì, Signore, ci piace vederti piangere, ci piace vedere che non eviti il corteo funebre. 

Signore ci consola vedere che soffri con noi, perché anche tu di fronte alla sofferenza non puoi trattenere le lacrime. 

E da te che piangi, arriva l’ordine di non piangere! 

Ti avvicini, tocchi la bara. 

Gli addetti dell’impresa funebre si fermano. Poggiano la bara a terra. 

Cosa sta capitando?
« Alessio e Camilla, dico a voi, àlzatevi!». 

Alessio e Camilla, sta dicendo a voi... “àlzatevi”. 

Si, Alessio e Camilla, il Signore sta dicendo proprio a voi che dovete alzarvi! 

Vi sta dicendo che non siete fatti per la morte, ma per la vita! 

Vi sta dicendo che non è la tomba il vostro posto.
È il Paradiso!
Si il vostro posto è il Paradiso! 

Il Vangelo dice che il ragazzo, si mise seduto. 

Si alza. Obbedisce. 

Torna nella posizione del vivente e ricomincia a parlare. 

Chissà cosa avrà detto il giovane di Nain, appena risorto. 

Chissà cosa avranno detto Alessio e Camilla, 

appena si sono trovati fra le tue braccia di Padre. 

Non sono morti, ma vivi! Anzi vivissimi! 

Si Signore la morte non ha alcun potere su Alessio e Camilla.
Non ha alcun potere su nessuno di noi! 

La morte produce un cadavere, ma non ci uccide. 

Non può, non riesce, perché tu Signore della Vita, l’hai sconfitta la morte. 

Carissimi Alessio e Camilla ecco perché, di fronte alla vostra bara, brilla la luce del cero pasquale. 

È il segno della vittoria definitiva, totale del Cristo risorto su qualunque morte. 

Questa è la nostra certezza.
Questa è la certezza della fede, quella che 

abbiamo sentito nel salmo: 

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,ad acque tranquille mi conduce. 

La certezza che voi, Alessio e Camilla, come noi un giorno, abitate nella casa del Signore per l’eternità, lì dove non c’è pianto, lì dove non c’è sofferenza, lì dove la vita è piena risposta al nostro desiderio profondo di libertà, di verità, di autenticità, di amore. 

Lì dove la vita è pienezza di vita, è abbondanza di vita. 

Questa è la certezza della fede: 

La certezza che voi, Alessio e Camilla, anche se siete morti prematuramente, vi trovate in un luogo di riposo, la certezza che siete nel Cuore di Dio e nel cuore della Mamma Celeste 

E noi, come stolti, vediamo, ma non capiamo. 

Donaci, Signore, di riflettere su un fatto così importante: che tu sei il Dio della vita e non della morte. 

Donaci di obbedire anche noi al tuo invito a non piangere. 

Asciuga le nostre lacrime. 

Donaci di capire che la vita è più forte della morte, donaci di capire che non esiste nulla su questa terra che possa essere più forte della vita stessa, donaci di comprendere che la tua grazia e la tua misericordia sono per ciascuno di noi, nessuno escluso. 

Alessio e Camilla, voi che ora avete compreso alla perfezione, il mistero della VITA, perché siete di fronte all’Amore per eccellenza, donate anche a noi di comprenderlo. 

Donateci, come già state facendo, di rimanere uniti, donateci di formare sempre più una famiglia, donateci di interessarci davvero dei problemi degli altri, donateci di crescere nella capacità di ascolto, donateci di crescere nell’amore reciproco, donateci di saper accogliere, donateci di capire che la vita, in qualunque modo essa si presenti, vale davvero la pena di essere vissuta, donateci di capire che è bello vivere. 

Si è bello vivere. Insieme. Costruendo amore, donando amore. Prima di tutto. 

Alessio e Camilla in Paradiso vi hanno accolto i Santi e la Mamma del Cielo. 

Alessio e Camilla, come don Bosco: ora ci dite 

«dite ai nostri genitori, ai nostri amici, ai nostri compagni che li aspetto tutti in Paradiso!». 

Si, Alessio e Camilla, siamo certi che siete nella Vita vera! 

Siamo certi che il Signore della vita vi ha sollevato da quella fredda bara! 

Si Alessio e Camilla ci vediamo in Paradiso. Preparate un posto anche per NOI