
ROMA - 8-1-2024 -- Ancora una batosta potrebbe essere in vista per i frontalieri. A dire il vero è lo stesso concetto di frontanliere ad essere messo in discussione. Come collegato numero 90 alla riforma fiscale in discussione da novembre il governo ipotizza la nascita della "frazione di giorno", un meccanismo che assoggetterebbe i lavoratori frontalieri al regime fiscale italiano. In breve: mentre oggi è il luogo dove si lavora e dove si produce reddito a determinare il regime fiscale; con l'approvazione della legge il lavoratore sarebbe soggetto al fisco del paese dove trascorre la maggior parte della giornata. Ipotizzando 8 ore di lavoro in Svizzera e 2 o anche 3 per gli spostamenti; i frontalieri sarebbero dunque soggetti al regime fiscale italiano. A svelare l'arcano è stato Toni Ricciardi, storico delle migrazioni all’Università di Ginevra e deputato del Partito Democratico. Anche il senatore Enrico Borghi interviene al riguardo rimarcando intanto come questo provvedimento sarebbe l'ennesima penalizzazione dle governo ai frontalieri, dopo il limite del 25% al telelavoro e l'imposta sulla Sanità. "La frazione di giorno è una misura vessatoria e potenzialmente pericolosa per le economie di frontiera - afferma il capogruppo di Italia Viva - oltre ad essere un'altra picconata alle intese appena raggiunte con la Svizzera". Borghi parla di modifica del decreto legislativo appellandosi proprio al recente accordo italo-elvetico che è andato modificare la legislazione del '74, per cui propone la non applicabilità nei confronti dei lavoratori oggetto dell'accordo internazionale. Su questa base, il senatore ossolano annuncia che adotterà tutte le iniziative parlamentari utili allo scopo.


