VCO - 12-1-2024 -- Sono tredici le nuove imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli iscritte al Registro nazionale delle imprese storiche, che raccoglie le realtà imprenditoriali con almeno 100 anni di attività continuativa nello stesso settore merceologico.
Complessivamente sono oltre cento le imprese dell’Alto Piemonte presenti nel Registro e che possono fregiarsi del marchio di Impresa storica d’Italia.
«Siamo orgogliosi di questo nuovi riconoscimenti, che esprimono la longevità e vitalità del tessuto imprenditoriale del nostro territorio» spiega Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte. «Il progetto è stato avviato da Unioncamere in collaborazione con le Camere di Commercio nel 2011 con l’obiettivo di valorizzare quelle realtà imprenditoriali che, attraverso una storia ultracentenaria, hanno saputo dimostrare la propria capacità di governare il cambiamento ed evolvere nel tempo, offrendo un importante contributo alla crescita dell’economia locale».
Nel Verbano Cusio Ossola ottengono il riconoscimento la Società Cooperativa Consumo e mista di Casale Corte Cerro e la Società cooperativa di consumo di Premia.
Il 22 luglio 1894 un gruppo di Casalesi sentirono la necessità di dare una risposta concreta ai bisogni dei propri compaesani che abbisognavano di generi di prima necessità per le proprie famiglie e dovevano sopportare costi molto alti per approvvigionarsi. In quel giorno appunto, nella frazione di Crottofantone in Casale Corte Cerro 15 persone di diversa estrazione sociale (contadini, artigiani, lavoratori dipendenti) costituirono la “Società Anonima Cooperativa di consumo” con lo scopo di “acquistare e distribuire tra i soci commestibili e quant’altro può essere necessario per una famiglia”. L’attività inizio pochi mesi dopo. Già nel 1906 la Cooperativa acquistò un terreno, dove attualmente esiste la sede, per costruirvi uno spaccio con annessa struttura per la macellazione dei maiali, un forno per la produzione del pane, l’osteria e la casa del custode. La struttura venne realizzata negli anni successivi. Nel frattempo il numero dei soci era notevolmente cresciuto ed i risultati permisero questo fondamentale investimento. Anche le due guerre mondiali furono superate con moltissime difficoltà ma l’attività continuò senza sosta. Nei primi anni Cinquanta si procedette alla realizzazione di un salone con annessa cucina per ricavarvi un bar-ristorante. La struttura fu realizzata sopra il rio Vallessa adiacente a quella esistente. Negli anni Ottanta si procedette ad una completa ristrutturazione degli stabili di proprietà. Negli ultimi anni l’attività del ristorante-bar è stata data in gestione a terzi, pur mantenendo in capo alla cooperativa le relative licenze, mentre l’acquisto e la distribuzione di prodotti alimentari si è molto ridotta a causa della concorrenza della grande distribuzione. Attualmente i soci sono circa 50 e una parte importante dei ricavi è data dalla locazione del ristorante e della struttura abitativa.
(Fonte: Unioncamere - https://www.unioncamere.gov.it/imprese-storiche/societa-cooperativa-consumo-e-mista)
La Società Cooperativa di Consumo di Premia venne costituita il 6 marzo 1921 a Domododossola, all’epoca in provincia di Novara. La motivazione che ne aveva indotto la creazione era scaturita qualche mese prima in alcune riunioni svoltesi presso i locali della SOMS di Premia allorché si erano ravvisate necessità di miglioramento dei servizi che si potevano dare ai cittadini di Premia. Il problema nasceva dal fatto che il Comune, sito in montagna, presentava strade di difficile percorrenza, soprattutto nei mesi invernali, che inibivano diverse attività ai suoi abitanti (un migliaio). Oltre alla pastorizia con la produzione di formaggi, vi era una fabbrica per la lavorazione di ceramiche, coltivazioni varie (mais, patate, segale, mele), lavorazioni del legno e si cominciavano a costruire le prime dighe per la produzione di energia elettrica. Per queste ragioni vi era la necessità di un sito ove produrre i formaggi con una latteria a conduzione turnaria, al fine di migliorare l'igiene ed aumentare la produzione. Ma anche un luogo dove la gente potesse acquistare prodotti a prezzo calmierato e con la possibilità di dilazionare il pagamento con l'introduzione dei libretti in cui i gestori della cooperativa riportavano le spese effettuate giornalmente dai soci, pagate a fine mese ed in casi particolari anche abbuonate per decisione del Consiglio direttivo. Tra i prodotti maggiormente venduti vi era il vino comprato in grandi quantità e messo in botti nelle cantine sotto l'edificio della cooperativa e distribuito in fiaschi o damigiane, oltre a sementi per le coltivazioni. C’era poi anche un bar che funzionava da centro di aggregazione: serate musicali o riunioni per la popolazione. Nel 1925 venne aggiunta una parte di stabile con la costruzione di un forno per il pane e si iniziò quindi una nuova attività. Ai piani superiori vennero affittate alcune camere per i turisti accanto all'alloggio del gestore: in loco stavano nascendo le prime piste da sci. Con il passare degli anni la diminuita popolazione e il miglioramento nei collegamenti stradali hanno annullato gli scopi primari della cooperativa il cui negozio di alimentari non poteva reggere la concorrenza dei centri commerciali. Perciò è rimasto solo il bar, ma con funzioni anche culturali: vi si organizzano mostre, presentazioni di libri, incontri sulla storia locale, riunioni di associazioni. Per i soci la cooperativa propone ancora offerte creando gruppi di acquisto di generi alimentari, usando una parte dei locali agibili come deposito. (Fonte: Unioncamere https://www.unioncamere.gov.it/imprese-storiche/societa-cooperativa-di-consumo-di-premia)
Foto: Lo spaccio della cooperativa di Casale Corte Cerro negli anni 30-40 (Unioncamere)


