PREMOSELLO - 26-1-2024 -- Mercoledì a Mortara, l'ultimo addio a Rosita Bionda, la suora 88enne che aveva trascorso oltre 25 anni in missione in Brasile. Nata a Premosello, pur vivendo distante non aveva mai abbandonato la sua terra e il suo paese dove la ricordano con affetto. Dal 2021 suor Rosita doveva nella casa madre di Mortara, dove è spirata lunedì.
Tra i ricordi quelli dell'Anpi di Premosello, che ha dedicato alla religiosa uno scritto di grande effetto "Rosita è stata e sarà un prezioso esempio di altruismo verso il prossimo".
L'associazione partigiani traccia anche un breve ritratto biografico. "Nata poco prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale a soli 8 anni con la sua famiglia vivrà la tragedia dell'eccidio nazifascista del 29 agosto 1944 che provocò morte e distruzione, la stessa casa di Rosita fu data alle fiamme subendo danni ingenti.
Meno di due mesi dopo con il fratello Italo e la cugina Anna Maria Bionda saranno portati in Svizzera tramite la Croce Rossa Internazionale con l'aiuto delle forze partigiane che avevano liberto tutta la val d'Ossola per 40 giorni dai nazifasciti; fecero parte di quell'esodo di massa che vide scappare oltre confine circa 20.000 persone di cui 2500 erano bambini dai 4 ai 13 anni.
La sua testimonianza di quanto ha vissuto il 29 agosto a Premosello è stata raccolta da Maria Letizia Panighetti e Ferruccio Sbaffi nel film documentario "Un Giorno di Agosto", mentre la partenza per la Svizzera e il periodo da ottobre 1944 al mese di giugno 1945 vissuto in Svizzera è descritto nel suo racconto nel libro "IL PAESE DEL PANE BIANCO" scritto dal partigiano e scrittore Paolo Bologna grazie all'iniziativa di Claudio Barone di Vogogna anche lui ospitato in Svizzera, promotore di un comitato per non dimenticare questa immensa esperienza di bene, ancora oggi viva nella mente di chi è ancora tra noi di quei bambini compreso lo stesso Claudio.
Possiamo pensare, leggendo il racconto di Suor Rosita che anche questo aiuto ricevuto dalla famiglia svizzera abbia sicuramente contribuito a quella che poi è stata la sua vita, aiutare il prossimo e nel suo caso proprio bambini dei paesi poveri, in qualità si suora missionaria.
Noi della sezione ANPI di Premosello-Chiovenda siamo sicuri che con queste righe anche se minimamente, abbiamo dato un contributo alla memoria, nella speranza che esempi come quello di Rosita ci possano servire a capire l'importanza di parole come altruismo e ospitalità messe in pratica in un contesto organizzato e non lasciato all'iniziativa individuale, che resterebbe solo un bel gesto ma non potrà mai ad aiutare a risolvere il problema della povertà nel mondo".


