VCO - 27-1-2024 -- Privilegiati dagli alti stipendi pagati in Svizzera. Con uno sguardo molto superficiale è quanto una parte dell'opinione pubblica pensa di questi lavoratori. La stessa tassa sulla sanità che comporterà per ciascuno un esborso compreso tra il 3 ed il 6% dello stipendio netto, non è un contributo dovuto, in quanto i frontalieri le tasse le pagano già nella misura prevista dagli accordi internazionali tra Svizzera e Italia. È per questo (e altro) che l'imposizione è ritenuta profondamente ingiusta, e c'è un vero e proprio sollevamento. Al tavolo del frontalierato nella Provincia del VCO venerdì pomeriggio, si sono espressi anche i sindacati. Le istanze di questi lavoratori, hanno peraltro ottenuto anche il sostegno del presidente Alessandro Lana.
Gigi Bacchetta (Cgil Novara VCO) commenta: "Saremo soddisfatti solo una volta che si rimedierà a quanto fatto dal Governo in legge di bilancio; per ora accogliamo favorevolmente la posizione espressa dal tavolo all’unanimità e l’impegno che la Provincia intende mettere in campo a difesa del nostro territorio.
Ne va della sopravvivenza economica e sociale del VCO, non si parla solo delle 8mila famiglie dei "vecchi frontalieri" coinvolte direttamente, di oltre il 10% degli occupati del nostro territorio, di oltre un abitante ogni 20: si parla anche di valutare gli effetti della mancata spesa nell’economia locale e dei riflessi sulla nostra occupazione, già ad oggi colpita dalla precarizzazione che il terziario ha portato con sé negli ultimi decenni.
Chi vuole bene al VCO deve avere a cuore questo problema e mobilitarsi affinché questa tassa - dai dubbi profili di legittimità, dai nulli effetti sulla risoluzione dei problemi della sanità territoriale che si prefigge di risolvere, ma dalla certa ricaduta negativa sulle tasche dei lavoratori e dei cittadini della nostra provincia – sparisca al più presto".
Romina Baccaglio, di Cisl riprende: "Questa sera al tavolo del frontalierato della Provincia del Verbano Cusio Ossola si è parlato nuovamente della tassa sulla sanità per i vecchi frontalieri.
Abbiamo rimarcato l’importanza di tener conto dello status del Verbano Cusio Ossola come provincia a specificità montana e abbiamo tutti ribadito all’unanimità la nostra unica e ferma posizione che è quella dello stralcio di questa tassa introdotta dalla legge di bilancio.
Per dare ancora più risalto alla nostra posizione si è convenuto di dare mandato al Presidente della Provincia di proporre a tutti i Comuni un Ordine del Giorno sul tema e di inviarli al Governo.
Nella discussione si è anche parlato dei problemi ancora non risolti come quello dell’assegno unico, dell’erogazione della Naspi e del nuovo accordo entrato in vigore a luglio del 2023, perché vecchi o nuovi frontalieri, le tutele devono essere garantite a tutti!"
Danilo Moro per Unia Canton Ticino aggiunge: "Siamo soddisfatti dell’unità di intenti emersa venerdì sera, sia da parte sindacale che istituzionale; auspichiamo che non duri solo per i prossimi mesi, fino alle elezioni, ma che continui per vincere insieme questa battaglia e stralciare questa legge iniqua che il governo vuole imporre ai lavoratori". Gli fa eco Eduart Braka di Unia Vallese: "Siamo tutti d’accordo per lo stralcio di questa norma. I frontalieri pagano già la sanità attraverso i ristorni (dal 38% al 40% di quanto versato in Svizzera viene rigirato all’Italia). Sono un frontaliere e vivo in prima persona questo problema, per questo conosco direttamente il problema e sono pronto, insieme a tutti gli altri, ad andare avanti fino alla cancellazione di questa manovra".


