VCO – 13-5-2025 -- Una banda criminale campana specializzata nelle truffe agli anziani è stata smantellata dai Carabinieri del Comando Provinciale di Verbania nelle prime ore del 13 maggio. Sei le persone colpite da misure cautelari su ordine del GIP del Tribunale di Verbania: due in carcere, due ai domiciliari e due sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Le indagini, avviate lo scorso settembre dopo una serie di truffe perpetrate nel Verbano-Cusio-Ossola, in particolare a Domodossola, hanno documentato 23 episodi in varie regioni italiane, da Nord a Sud. Il gruppo colpiva prevalentemente persone anziane, utilizzando la tecnica del "falso maresciallo dei carabinieri" o del "finto avvocato". Le vittime venivano contattate al telefono e indotte, con pressioni psicologiche e inganni, a consegnare denaro e gioielli con la scusa di aiutare un familiare coinvolto in un grave incidente.
Il gruppo, con base operativa a Napoli, era ben strutturato: i “telefonisti”, veri registi delle truffe, agivano da una stanza adibita a call center, mentre altri membri – definiti “assistenti” – si spostavano fisicamente in tutta Italia per ritirare i beni dalle vittime.
Due truffatori sono stati arrestati in flagranza a Latina e Modena, con un bottino di 2000 euro e mezzo chilo d’oro. I destinatari delle misure cautelari sono stati rintracciati nel napoletano (Napoli città, Caivano, Aversa, Grumo Nevano). Tra loro anche un 44enne tossicodipendente, considerato l’anello debole del gruppo, costretto dai complici a videochiamate durante i colpi per garantire la “corretta rendicontazione”.
Durante una perquisizione in casa di uno dei telefonisti, uno di loro ha tentato la fuga calandosi da una finestra, ma è stato identificato grazie alla chiave della sua auto lasciata in casa. Interrogato, ha cercato di fingersi balbuziente, ma le intercettazioni telefoniche lo hanno incastrato.
Le truffe, concentrate tra settembre e novembre 2024, hanno colpito in Piemonte (7 casi), Lombardia (4), Veneto (3), Liguria (2), Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Lazio, Puglia e Calabria. L’indagine ha evidenziato l’estrema mobilità della banda, capace di spostarsi in poche ore da Aosta a Foggia, agendo senza sosta.
Le indagini proseguono per individuare eventuali complici e ricostruire l'intero giro di denaro e refurtiva.


