DOMODOSSOLA- 24-09-2023-- Una giornata d’amicizia dedicata alla cucina italiana, e ossolana, quella organizzata nella culla della cultura domese, il collegio Rosmini, in occasione del settantesimo anniversario della fondazione dell’Accademia della Cucina Italiana, dalla delegazione Val d’ Ossola coordinata dal Delegato Paolo Rossi.
Prima del pranzo una visita in città, ed alla mostra sulla luce nell'arte tra Sei e Novecento, tra Tiziano e Renoir a palazzo san Francesco.
Presenti una novantina di Accademici provenienti dal Piemonte, tra cui il Coordinatore Territoriale Piero Spaini: “Abbiamo promosso questa conviviale di zona tre anni fa, abbiamo cominciato ad Asti con successo, abbiamo proseguito a Biella ed oggi la val d’ Ossola ci accoglie con grande successo a Domodossola- ha spiegato Spaini- non è facile organizzare questo impegno, non è facile portare in città 90 persone, è una città accattivante e bellissima, abbiamo sentito il calore dell’amicizia”.
E’ stato l’accademico ossolano Gianmauro Mottini ad intrattenere i commensali spiegando di volta in volta le tipicità del territorio cucinate dallo chef Giancarlo Comazzi e dal suo staff.
Prima è stato servito un ricchissimo aperitivo nell’atrio d’ingresso, prima della scalinata del Collegio, con gli stinchett vigezzini preparati dalle donne in costume, l’involtino di bresaola dop val d’Ossola con crema di capra, il prosciutto crudo di Vigezzo, i taglieri con mortadella di fegato e salami di selvaggina locale. Apprezzatissimi i funghi con polenta.
Immancabili gli assortimenti di formaggi ossolani, bettelmatt stagionato e non, ma anche tome d’alpeggio e caprino, accompagnati da composte e miele. Una volta entrati nel Collegio Rosmini, nella bellissima tavolata allestita con gusto e ricercatezza nei corridoi dalle delegate Pia Ambroso, Dolores Vicini, Barbara Bessegato, Mirella Cassani e Mariateresa Moro, il pranzo con gnocchi all’ossolana, spezzato di cervo nostrano, torta di pane con gelato alla panna e frutti di bosco.
Per i vini immancabile il Cà d Matè di Garrone, ed il vermouth rosso dell’Istituto agrario di Crodo. Infine caffè dul pariulun, grappa nostrana e digestivi di pino mugo, genziana e genepy, ed una visita all'incredibile biblioteca ed al museo del Rosmini, per chiudere in armonia una bellissima giornata all’insegna dell’amicizia e delle tradizioni enogastronomiche.