DOMODOSSOLA- 25-04-2015- Come riporta il prestigioso giornale elvetico “Il corriere del Ticino” l'apertura delle fluttuazioni del cambio del Franco Svizzero avrebbe portato già alal scomparsa di 2 mila posti di lavoro. Un segnale preoccupante per i tnti frontalieri del Vco, che se fosse verificato proietterebbe fosche tinte sul futuro occupazionale. Ecco cosa scriveva il 24 aprile l'organo d'informazione ticinese: “Lo choc monetario pesa sull'occupazione: dopo l'abbandono del cambio minimo con l'euro le PMI attive nel settore delle macchine, dell'elettronica e della metallurgia hanno cancellato 2000 posti di lavoro. È quanto risulta da un sondaggio svolto dall'associazione di categoria Swissmechanic, che rappresenta appunto gli interessi delle piccole e medie imprese. Il 40% del campione giudica ancora soddisfacenti i dati relativi al fatturato, ma le aziende si lamentano della pressione sui margini, in atto da anni. "Il limone è stato spremuto", ha detto oggi a Zurigo il direttore di Swissmechanic, Oliver Müller. "Il 16% delle imprese hanno proceduto a licenziamenti. Calcoliamo che al momento siano stati cancellati 2000 posti di lavoro". Un altro 13% pianifica tagli occupazionali, il che si tradurrebbe nella soppressione di altri 2000 impieghi. "La situazione tra i nostri membri è eterogenea: alcuni hanno saputo adattarsi, ma altri operano in condizioni di precarietà", ha aggiunto. Il trend, qualora il franco non dovesse indebolirsi, è destinato a continuare, ha sottolineato il vice presidente Roland Goethe. Lo tsunami del 15 gennaio scorso "ha rincarato i nostri prodotti del 15% dall'oggi all'indomani". "I clienti hanno subito chiesto sconti e alcune commesse sono state sospese o annullate". Molte PMI cercano di evitare tagli di personale, aumentando la settimana lavorativa, introducendo il lavoro ridotto, trasferendo all'estero parte delle attività e ottimizzando il processo produttivo. "Il 15% delle imprese hanno già aumentato la durata del lavoro settimanale", ha detto Müller, il 5% ha fatto ricorso alla disoccupazione parziale e il 4% ha concordato con i dipendenti riduzioni salariali". Se l'euro dovesse rimanere a lungo sotto la soglia di 1,10 franchi, l'industria metalmeccanica verrà rivoluzionata: alcune attività verranno trasferite, altre verranno abbandonate. Vi sarà una concentrazione nelle nicchie di mercato e nell'alta tecnologia. "Speriamo nel sostegno della politica", ha detto Müller, secondo il quale è necessario intervenire per ridurre tasse e costi burocratici. Swissmechanic raggruppa 1400 PMI della metalmeccanica, che in totale danno lavoro a 70 mila persone”.